Italia

Benevento e la Mozzarella di Bufala

Quest’estate l’ho passata a girovagare per l’Italia e fra le mete prescelte c’era Bari.
Roma-Bari in un’unica tirata, però, sarebbe stato troppo impegnativo: non ho fretta e viaggio con un camper degli anni ’90, quindi mi fermo a metà.

 

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Napoli l’ho vista più volte, Caserta pure, Campobasso è fuori rotta…
Benevento!

Entro in città alle 19.15 con l’ansia di voler comprare per forza una bella mozzarella di bufala.
Solo dopo mi ricordo che i negozi, qui, non chiudono come al nord alle 19.30 precise.
Benedetto sia il sud Italia!

 

 

Nell’era in cui anche su Amazon si può comprare la mozzarella, vedo l’insegna di una piccola bottega:

Tutto di Bufala

(NB la “B” di Bufala, che è maiuscola)
E’ esattamente ciò che cerco.

 

 

Il formaggiaio tira fuori da una vasca una mozzarella di Bufala grossa come un pallone da calcio.
Lui, il formaggiaio, sentendo l’accento non perfettamente campano, vuole sapere di più.
Gli racconto del viaggio che sto facendo, delle mie passioni, del fatto che sto andando in Puglia per un seminario di teatro. Al che, lui comincia a raccontarmi del suo secondo lavoro da cabarettista di Zelig.

 

 

Un formaggiaio che ha fatto alcune apparizioni a Zelig off, Comedy Central… che storia incredibile!
Comincia a darmi consigli, mi mostra alcune espressioni per allenare i muscoli facciali, come volesse farmi una breve lezione lì, fra mozzarelle di Bufala e latte fresco.

Si fanno le 20.30, il negozio è ancora aperto, siamo passati a parlare delle bellezze di Benevento. E’ anche un colto conoscitore della storia della città.

Ci salutiamo all’imbrunire.

Faccio qualche passo in Corso Garibaldi e mi siedo su una panchina.
Mangio la mozzarella a morsi, come fosse un panino.

 

lrm_export_20160912_193228Poco lontano noto una rosa, secca, abbandonata sul portapacchi di una bicicletta.
Immagino la triste storia di un ragazzo che, dopo tante insicurezze, s’è deciso a lasciare sulla bici della bella donzella del palazzo di fronte una rosa rossa.
Passano i giorni ma la bici e la rosa restano lì, fermi, nello stesso posto.
La ragazza non si vede più da giorni.
La rosa è appassita.
Chissà cosa le sarà successo. Sarà partita? …o peggio…
Chissà.

 

 

hdrMi avventuro fra i vicoli e noto anche questo singolare cartello stradale, dipinto a mano sembrerebbe.
Sicuramente risale a molti anni fa. Non ne avevo mai visto uno così antico.
Mi immagino una mostra di cartelli stradali antichi. Io andrei a vederla!

“Che bella Benevento” – penso –

“Che incontri!”

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